tag:blogger.com,1999:blog-27820050623152482782024-03-05T12:51:17.713-08:00LA SETTIMANA SANTA SANTA A VERCELLILA SETTIMANA SANTA IN ITALIA - PIEMONTEFranco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-82080563437199986922018-06-10T10:41:00.002-07:002018-06-12T09:17:49.421-07:00INTRODUZIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbIVsjNg0N4KdzOGBLIP0-8OoLoWIhdTyYZoiwJtaI8W6hfjhNoSmiIO4cppsBjyS7bKOFfV5G9uFLPrapTHH_QJnD59Cm_2i9y3La4sJBbzZj9T-WX2MQHqHPd0D7k6jkV-jJhab45I0/s1600/manifesto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="793" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbIVsjNg0N4KdzOGBLIP0-8OoLoWIhdTyYZoiwJtaI8W6hfjhNoSmiIO4cppsBjyS7bKOFfV5G9uFLPrapTHH_QJnD59Cm_2i9y3La4sJBbzZj9T-WX2MQHqHPd0D7k6jkV-jJhab45I0/s400/manifesto.jpg" width="282" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Vercelli è una cittadina di circa 46.000 abitanti del Nord Italia; trovasi esattamente nella regione Piemonte ed è capoluogo della omonima provincia.<br />
La sua collocazione geografica fa apparire alquanto insolito che una delle sue tradizioni più radicate sia proprio la celebrazione della <b>Settimana Santa</b>.<br />
Certamente nelle chiese vercellesi le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa sono le stesse che si svolgono nel resto d'Italia e, naturalmente nel Sud, dove questo periodo assume una dimensione molto maggiore che nel Centro e nel Nord, ma bisogna prendere atto che in questa città vengono celebrate anche funzioni religiose che non ci si aspetterebbe.<br />
Infatti una di queste si svolge il <b>Mercoledì Santo</b> allorchè viene officiato l'antichissimo e molto suggestivo rito del <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/06/mercoledi-santo-sacro-ufficio-delle.html"><b>Sacro Ufficio delle Tenebre</b></a>, che si conclude con il fragore del cosiddetto <i>"terremoto"</i>, provocato dai fedeli presenti battendo per terra le sedie; esattamente come avviene a Sessa Aurunca (Campania), Molfetta, Vico del Gargano, Monte Sant'Angelo (Puglia), tanto per citare alcune località del Meridione.<br />
Il <b>Giovedì Santo</b> sera vede la popolazione peregrinare da una chiesa all'altra per la visita ai Repositori <i>(Sepolcri)</i>, ma è il <b>Venerdì Santo</b> la giornata più attesa, quella che vede sfilare per le vie del centro, dopo le ore 20.30, una processione costituita da nove secolari gruppi statuari lignei, di buona fattura, meglio conosciuta come <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/06/venerdi-santo-processione-delle-macchine.html"><b>processione delle <i>"Macchine"</i></b></a>, terminologia che sostituisce solo formalmente quella che è la tradizionale processione dei <i>"Misteri"</i>. <br />
Questi nove gruppi rappresentano altrettante tappe della Passione e Morte di Gesù Cristo.<br />
<div style="text-align: justify;">
Portatori a spalla di questi gruppi, detti appunto <i>"Macchine"</i>, sono i membri dei diversi sodalizi confraternali locali: la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-santa-caterina.html"><b>Confraternita di Santa Caterina</b></a>, la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-san-sebastiano.html"><b>Confraternita di San Sebastiano</b></a>, la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-san-bernardino.html"><b>Confraternita di San Bernardino</b></a>, la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-santo-spirito.html"><b>Confraternita di Santo Spirito</b></a>, la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-santanna.html"><b>Confraternita di Sant'Anna</b></a> e la <a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/04/confraternita-di-santantonio-abate.html"><b>Confraternita di Sant'Antonio Abate</b></a>.</div>
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKUCq9QzcMvFpEJZHXwGDno7IrCHLIM_mfbRLDmdteWVI84oMdEEtlsiZbJjE_Z6QLqt9NIp3YcEQYN52_Rua6UAnAo24oXTzjpc2t4hTXRrMtfiiiGKZ46iFrk57qhwJko8LgAAIcHBM/s1600/H2AVCPGP2292-653-krc-U1070735090420WEF-1024x576%2540LaStampa.it.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKUCq9QzcMvFpEJZHXwGDno7IrCHLIM_mfbRLDmdteWVI84oMdEEtlsiZbJjE_Z6QLqt9NIp3YcEQYN52_Rua6UAnAo24oXTzjpc2t4hTXRrMtfiiiGKZ46iFrk57qhwJko8LgAAIcHBM/s640/H2AVCPGP2292-653-krc-U1070735090420WEF-1024x576%2540LaStampa.it.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-size: x-small;">- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/JjW_HbeSdo0" width="560"></iframe> </div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-4273836721832004002018-06-05T11:55:00.000-07:002018-06-10T12:03:01.179-07:00MERCOLEDI' SANTO - Sacro Ufficio delle Tenebre<div style="text-align: justify;">
Celebrato nella Chiesa di San Bernardino, officiato dalla <b>Confraternita di San Bernardino</b>, il <b>Mercoledì Santo</b> si svolge l' antico e suggestivo rito
del <b>Sacro Ufficio delle Tenebre</b>, in cui con canti ed orazioni in latino, si
spengono via via le candele della <i>"saetta"</i> (il candelabro triangolare
posto dinnanzi all' altare), lasciando la chiesa al buio simboleggiando
la morte del Signore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel contempo i presenti creano il cosiddetto
<i>"terremoto"</i>, quando le luci sono spente, provocando rumori e ricreando così i
suoni e i rumori della natura sconvolta dalla morte del Cristo.</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.</span></div>
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/QB4BQ-biHG4" width="560"></iframe> </div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-29060256949035420112018-06-01T10:50:00.000-07:002018-06-12T14:05:07.383-07:00VENERDI' SANTO - Processione delle "MACCHINE"<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje9-culN9yujBxq2iU47lJTZzo5FfKvQ-LFnoITd0caQdNTGoFWm68V5PPF7wydAJ3XJzF_SiiVG06qZrLehfYVb6LXXI__mXQc_r4N_cARt_kgHJID_BzxNDw3MLYaeOSWK3cQR_w0bE/s1600/4493092187_eec3d68e70.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="378" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje9-culN9yujBxq2iU47lJTZzo5FfKvQ-LFnoITd0caQdNTGoFWm68V5PPF7wydAJ3XJzF_SiiVG06qZrLehfYVb6LXXI__mXQc_r4N_cARt_kgHJID_BzxNDw3MLYaeOSWK3cQR_w0bE/s400/4493092187_eec3d68e70.jpg" width="301" /></a>La <b>processione delle <i>"Macchine"</i></b> che si svolge il <b>Venerdì Santo</b> è uno degli eventi che, da secoli, accompagna i vercellesi lungo il triduo
pasquale.<br />
Questa tradizione è entrata
nella storia e nella cultura della città tanto che, nel linguaggio
comune, alcuni proverbi e modi di dire, sono mutuati proprio da quanto accade nell'ambito di questa tradizionale manifestazione religiosa.<br />
Vercelli è un singolare esempio, nella Regione Piemonte, di città in cui si svolge una processione che nel resto dell'Italia Meridionale altro non è che la classica processione dei Misteri del Venerdì Santo. <br />
<span class="nero">Le prime notizie sulla processione risalgono al 1759 </span>quando l'allora Arcivescovo Broglia, decise di celebrare in
maniera solenne la Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo.<br />
Per i primi decenni,<span class="nero">
la processione si svolgeva il Giovedì Santo ma dal 1833, per volontà </span><span class="nero">dell’Arcivescovo Alessandro d'Angennes fu unificata a quella della Confraternita del Santissimo Crocifisso (non più esistente) nella giornata del Venerdì Santo</span>, e da allora è rimasta un
punto fermo delle celebrazioni vercellesi del Triduo Pasquale.<br />
La processione delle <i>"Macchine"</i> è legata alla storia delle
Confraternite (nei secoli passati numerosissime a Vercelli).<br />
<span class="nero">Ognuna
di queste Confraternite aveva una propria <i>"Macchina"</i> (ovvero un gruppo statuario in legno
policromo a grandezza naturale) a rappresentare il cammino verso il
Calvario e la morte di Cristo</span>. </div>
<div style="text-align: justify;">
La processione esce dalla Chiesa di Sant'Andrea e le statue vengono portate a spalla dai membri delle Confraternite vercellesi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Le <i>"Macchine"</i> sono in numero di nove:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1 - <b>Gesù nell'orto degli ulivi</b> (Confraternita di Santa Caterina);</div>
<div style="text-align: justify;">
2 - <b>Gesù alla colonna</b> (Confraternita di San Sebastiano);</div>
<div style="text-align: justify;">
3 - <b>La coronazione di spine</b> (Confraternita di San Bernardino);</div>
<div style="text-align: justify;">
4 - <b>Gesù tra i carnefici</b> (Confraternita di Santo Spirito);</div>
<div style="text-align: justify;">
5 - <b>Ecce Homo</b> (Confraternita di Sant'Anna);</div>
<div style="text-align: justify;">
6 - <b>Gesù con la croce</b> (Confraternita di Sant'Antonio Abate)</div>
<div style="text-align: justify;">
7 - <b>Gesù Morto</b> (Confraternita di Santo Spirito);</div>
<div style="text-align: justify;">
8 - <b>L'Addolorata</b> (Confraternita di Santo Spirito);</div>
<div style="text-align: justify;">
9 - <b>La Crocifissione</b> (conservata in Duomo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioz6LQS9iXJBH3XvyDyY1SaclFtEjoqDOwAxV2UG3HEDBOvn2CFbqtqZJch8wlCNBf7rzbqPEMolhl9xXy9tGM1bhyphenhyphenkr2fJzr03Tokt4YdFKeqGPQQwY6UdV-no7RY3SnHfYb8mTrKmUo/s1600/DSC_7091S.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="532" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioz6LQS9iXJBH3XvyDyY1SaclFtEjoqDOwAxV2UG3HEDBOvn2CFbqtqZJch8wlCNBf7rzbqPEMolhl9xXy9tGM1bhyphenhyphenkr2fJzr03Tokt4YdFKeqGPQQwY6UdV-no7RY3SnHfYb8mTrKmUo/s400/DSC_7091S.jpg" width="400" /></a><span class="nero">La macchina più antica (oltre che la più pesante da trasportare) è quella di <i>"Gesù nell’orto degli ulivi"</i></span>, di cui non si conosce l'autore ed è datata intorno al 1740, seguita da <i>"Gesù sulla croce"</i> esistente prima del 1759.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero">La più recente, invece, è l'Addolorata, affettuosamente chiamata <i>"Madonna tremolina"</i></span> perchè, più leggera delle altre, dà spesso la sensazione di oscillare e tremare durante il tragitto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero">La macchina forse più celebre è quella della <i>"Coronazione di spine"</i></span>.
Ancora oggi, per definire una persona malvagia, lo si accosta
all'immagine del Giudeo di San Bernardino (e alle persone non attraenti
è capitato di ricevere una scherzosa missiva in cui sono invitati,
causa rottura della statua a prenderne il posto).</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero">Fino all'inizio del Duemila, inoltre, i confratelli di San Bernardino, partecipavano alla processione incappucciati</span>,
scandendo la marcia con colpi di bastone. Questo perchè, anticamente, la Confraternita accompagnava e sosteneva i condannati a morte nel loro
ultimo viaggio (nella Confraternita di via Duomo si custodisce ancora
il cappio usato per l'ultima esecuzione capitale a Vercelli). </div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjau5q28_2ifYAu_fe_qR7zeaw7WErQJ-aHHw2GWfznaBldcClLXWemykGjVwnU8GZ_BhWqSxwGcyViM2d7cfy4pc3iCbZJD0sr1sX7fhqN4qaoQwwKoY__Med41x8iHDfGNBEGU6hf5s/s1600/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="770" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjau5q28_2ifYAu_fe_qR7zeaw7WErQJ-aHHw2GWfznaBldcClLXWemykGjVwnU8GZ_BhWqSxwGcyViM2d7cfy4pc3iCbZJD0sr1sX7fhqN4qaoQwwKoY__Med41x8iHDfGNBEGU6hf5s/s640/Immagine.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="nero"><b>Il percorso della processione</b> non è stato sempre lo stesso: quello attuale si rifà a quello in vigore tra il 1700 ed il 1800</span>.
Fino a non molti anni fa, la processione si snodava lungo viale
Garibaldi, fermo restando la partenza in Sant'Andrea.<br />
Negli ultimi anni, in piazza Cavour, si tiene una proiezione di immagini sacre. </div>
<div style="text-align: justify;">
A seguire la processione, subito dopo le <i>"Macchine"</i>, è l'Arcivescovo con una reliquia della Santa Croce, quindi tutto il popolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Siccome spesso ci si spingeva per
trovare un posto migliore dove seguire la processione, la folla di
fedeli veniva chiamata <i><span class="nero">"compagnia d'j arbuton"</span></i> (compagnia degli spintoni).<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/05/blog-post.html"><span style="font-size: x-large;"><b>GALLERIA FOTOGRAFICA</b></span></a></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://lamiasettimanasanta4i7.blogspot.com/2018/05/blog-post.html"><span style="font-size: large;"><b>(Processione del 3 aprile 2015)</b></span></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/Bi_Ng8n4o1Y" width="560"></iframe></div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-28255053110568578942018-05-30T14:32:00.000-07:002018-06-10T14:55:48.189-07:00<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">- GALLERIA FOTOGRAFICA -</span><br /><span style="font-size: large;">(Processione del 3 aprile 2015)</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3rh0SEhWPxGtdy3iHYBNMZEk8zZImKHPkrwAblKVTUrbGbkVa8FkFqqMbiLVUIX9Vkf7aavC8-fZbx86FTHy2WZMShBlkInchaTrl4wpmuC-GqjnJYA8VSzuU3bhk5WzQ9sirlPFBFsg/s1600/16407007294_076f474525_b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="679" data-original-width="1024" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3rh0SEhWPxGtdy3iHYBNMZEk8zZImKHPkrwAblKVTUrbGbkVa8FkFqqMbiLVUIX9Vkf7aavC8-fZbx86FTHy2WZMShBlkInchaTrl4wpmuC-GqjnJYA8VSzuU3bhk5WzQ9sirlPFBFsg/s640/16407007294_076f474525_b.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg90YpXmLT-5JghjDJHOWMCNwJypWkRHkyU48NRajrqywAdYN3poqbZshYUZVKb9cjKSVoQFN5xxE2HV5KOtsVeoT-Wcs43GeDfTNKvEx_RzxCPDku-nuV4kpz23O5nsLlZ01XOCvJTl0Y/s1600/16409260163_41cd8dcb7a_b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="679" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg90YpXmLT-5JghjDJHOWMCNwJypWkRHkyU48NRajrqywAdYN3poqbZshYUZVKb9cjKSVoQFN5xxE2HV5KOtsVeoT-Wcs43GeDfTNKvEx_RzxCPDku-nuV4kpz23O5nsLlZ01XOCvJTl0Y/s640/16409260163_41cd8dcb7a_b.jpg" width="424" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div style="text-align: justify;">
- Reportage fotografico a cura di Samuele Giatti.</div>
</div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-55960903595945006462018-04-06T14:20:00.000-07:002018-06-12T13:39:25.264-07:00CONFRATERNITA DI SANTA CATERINA<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_7Tf-gpOJCx9XwOvklk2UeSidJTjAMyQta_Kr_0gwejKVI7wkXoj2l390zIpyEct_0f9efAoNvG-pXvBmkqifyIfb-ja13G67K4tMkdNPiFuAkCFGS0WTaxhPUuSh9g-I7bZLcbvQ5Og/s1600/262448.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_7Tf-gpOJCx9XwOvklk2UeSidJTjAMyQta_Kr_0gwejKVI7wkXoj2l390zIpyEct_0f9efAoNvG-pXvBmkqifyIfb-ja13G67K4tMkdNPiFuAkCFGS0WTaxhPUuSh9g-I7bZLcbvQ5Og/s400/262448.jpg" width="400" /></a></div>
La Compagnia o <b>Confraternita di Santa Caterina</b> è la più antica di
Vercelli: sorse nel 1350, con il nome di <i>“Congregazione di Santa Maria
della Misericordia”</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il cambiamento dell’intitolazione a Santa Caterina è attestato nel
1382. I più antichi statuti risalgono all’inizio del Seicento, ma
verosimilmente contengono le prescrizioni coeve dell’erezione della
Confraternita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel primo articolo si stabiliva che tutti i fratelli
della compagnia si riunissero ogni prima domenica del mese e andassero
per la città o restassero nella chiesa della confraternita <i>“facendo la
disciplina”</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli assenti ingiustificati incorrevano nella pena di
flagellarsi da soli per la città sino all’altare della Madonna in Duomo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per questo motivo i confratelli erano noti da sempre presso il popolo
vercellese come i Battuti di Santa Caterina ed erano anche facilmente
riconoscibili per il loro abito di tela bianca qualmente di pallor di
morte, come ricordava il Cusano nel 1361.</div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie al cospicuo lascito di
Antonio Bauzolio, la confraternita poté erigere non solo la chiesa
citata negli statuti, ma anche un Ospedale intitolato in un primo tempo a
San Giovanni Battista. Questo Ospedale aveva duplice funzione: casa di
ospitalità per i forestieri e per i frati pellegrini, che però non
dovevano fermarsi più di tre giorni, e di nosocomio per i confratelli
malati. La sua attività cessò nel XVII secolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJXkrvscKxXSDRvt235fheXOBa0w4NQnLJLNAia8MPfVfa87gfkMQtwRV_dNkmJl-B-7efcxEXoDlbDwGZpsDrpTHkNKHmc7SVHSmm5pr0xmvR9Q0CWfWAv_OEDOQ_qF0PJqdl_rAVi1A/s1600/img_430311of1412of1612of16.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="683" data-original-width="1024" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJXkrvscKxXSDRvt235fheXOBa0w4NQnLJLNAia8MPfVfa87gfkMQtwRV_dNkmJl-B-7efcxEXoDlbDwGZpsDrpTHkNKHmc7SVHSmm5pr0xmvR9Q0CWfWAv_OEDOQ_qF0PJqdl_rAVi1A/s400/img_430311of1412of1612of16.jpg" width="400" /></a></div>
Grazie a lasciti testamentari ed a benefattori eccellenti, tra cui
Bianca Maria di Savoia, nel 1486, la Confraternita poté incrementare
l’attività caritativa dedicandosi anche ai poveri, per i quali venivano
fatte periodiche distribuzioni di sale e pane; all’inizio del XVII
secolo vennero pure istituite tre doti per ragazze povere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Indubbiamente la confraternita ebbe molta visibilità sul territorio;
ciò è dimostrato anche dalle testimonianze architettoniche ed artistiche
che ancora oggi si possono trovare nella chiesa di S. Caterina, in via
Feliciano di Gattinara.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’attuale edificio risale alla prima metà del ‘700, quando si cambiò
l’orientamento dell’edificio precedente, già ricco di prestigiose opere
artistiche. Ancora oggi, infatti, si possono trovare nell’oratorio
tracce degli affreschi dipinti da Bernardino Lanino, che circa nel 1560,
dipinse un ciclo dedicato alla vita della Santa. Gran parte del lavoro
del Lanino è attualmente conservato al Museo Borgogna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1743 Pier
Francesco Guala dipinse sulla volta l’estasi di Santa Caterina e due
pale d’altare rappresentanti la Consegna delle Chiavi e la Predicazione
del Battista.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche l’esterno della chiesa presenta pregevoli testimonianze
artistiche: la Decapitazione di Santa Caterina dipinta dal <i>“Moncalvo” </i>
sopra la porta d’ingresso ed una Flagellazione, raffigurata sul fianco
esterno sinistro, attribuita all’arte spanzottiana od alla bottega di
Aimo Volpi, recentemente oggetto di un accurato restauro. Sempre sul
fianco sinistro, in alto, si trova una scultura cinquecentesca che
rappresenta Santa Caterina d’Alessandria con i suo attributi: la ruota,
la palma del martirio e la spada.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCj-RrVgG6nTsZcGk_dORUMtaZiNqeFAVrFmCN-T4CwlmZPf7ydA9I1U8jlK-Ezgv4wZq1VMyNAWib-rEqy7ewO5cnlh8HvqTYvNKnO-Gyg_hjnYEEiKLJTRR9Unz7HPH_tftG8qxN9y4/s1600/img_41793of144of164of16.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="683" data-original-width="531" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCj-RrVgG6nTsZcGk_dORUMtaZiNqeFAVrFmCN-T4CwlmZPf7ydA9I1U8jlK-Ezgv4wZq1VMyNAWib-rEqy7ewO5cnlh8HvqTYvNKnO-Gyg_hjnYEEiKLJTRR9Unz7HPH_tftG8qxN9y4/s400/img_41793of144of164of16.jpg" width="310" /></a>La chiesa conserva uno degli organi dei fratelli Serazzi, che dal
1865 dovettero accompagnare la Scuola di Canto della confraternita che
si esibiva esclusivamente a scopo sacro. Non mancarono i lavori di altri
artisti ed abili artigiani locali, tra cui Giovanni Martino Sezzano,
che nel 1746 scolpì un Crocifisso ligneo.</div>
<div style="text-align: justify;">
In epoca più recente, la cura della chiesa venne affidata alla
Clarisse, che vi si trasferirono nel 1878 e vi rimasero fino a pochi
anni or sono.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Confraternita di Santa Caterina fu una delle prime a dotarsi di
una <i><i>“</i>macchina</i><i>”</i>; l’Inventario delle Scritture ricorda che nell’anno 1736,
a 24 marzo per pietà e maggiore devozione di alcuni confratelli si è
fatta la macchina rappresentante <i><b>“Christo Nostro Signore Orante
nell’orto”</b></i>, quale si porta nella Processione del Giovedì Santo. Purtroppo
non si conosce il nome dell’artista che realizzò la scultura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le statue
sono a grandezza quasi naturale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla macchina veniva attribuito un potere quasi taumaturgico: dal
1856, infatti si prese l’abitudine di portarla gratuitamente presso ogni
infermo della città che lo richiedesse. Pare inoltre che questo gruppo
statuario sia il più pesante e che alcuni vercellesi in passato
scegliessero apposta di portarlo in processione per voto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella storia della Confraternita di Santa Caterina, un ruolo
importantissimo ebbe il conte Ignazio Alciati, Priore nel 1759. In
quell’anno organizzò una riunione con i Priori ed i Sindaci delle
confraternite che possedevano una macchina ed organizzò con loro la
prima processione, in sostituzione alle sfilate che queste confraternite
svolgevano autonomamente la sera del Giovedì Santo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito ufficiale della <a href="http://confraternitascaterina.altervista.org/">Confraternita di Santa Caterina</a>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal sito ufficiale della <a href="http://confraternitascaterina.altervista.org/">Confraternita di Santa Caterina</a>.</span></div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-36780425269405390502018-04-05T14:21:00.000-07:002018-06-12T13:37:53.283-07:00CONFRATERNITA DI SAN SEBASTIANO<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_rQ_WX1A07O9P834GnmcOTSeP5paXsc5jSShN3WeSmUNCTDeg-M_LBi2rRCDc74xbJBZDF1jAs8p9zJsp9rzklZZw1W7-yi6UPcJ1a-LiQOczDx68SBMLIMPHjJFst1kbY4GQ3-pYF0g/s1600/220593.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_rQ_WX1A07O9P834GnmcOTSeP5paXsc5jSShN3WeSmUNCTDeg-M_LBi2rRCDc74xbJBZDF1jAs8p9zJsp9rzklZZw1W7-yi6UPcJ1a-LiQOczDx68SBMLIMPHjJFst1kbY4GQ3-pYF0g/s400/220593.jpg" width="400" /></a></div>
La <b>Confraternita di San Sebastiano</b> fu eretta da Monsignor Bonomi nel 1579 e
l’intitolazione a questo Santo la si deve a un voto fatto dai sei
confratelli fondatori, provenienti dalla Confraternita di Sant’Anna, per
scongiurare al Santo (a cui secondo Paolo Diacono si deve la cessazione
della peste nel 680 d.C. a Roma.) la fine della pestilenza che aveva
coinvolto la cittadina nel 1576.</div>
<div style="text-align: justify;">
Successivamente nel 1838, in seguito ad
una epidemia di colera, la confraternita ottenne di assumere anche il
titolo di San Rocco al quale da sempre la tradizione attribuisce la
guarigione dalle pestilenze.</div>
<div style="text-align: justify;">
La confraternita si riproponeva di essere
una congregazione di laici volta al conseguimento della <i>“salus animorum”</i>
e vestivano un rustico saio come i frati cappuccini che risiedevano in
San Francesco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le fonti storiche ci narrano che la Confraternita di San
Sebastiano, in un primo momento, risiedeva in una piccola chiesetta nei
pressi di Porta Casale all’interno della allora cittadella <i>“la quale
essendo troppo piccola, incomoda, ed eccessivamente costosa per
l’affitto del terreno, … sotto l’episcopato di Mons. Giov. Stefano
Ferrero si costruissero la chiesa nel sito attuale.”</i> (R. Orsenigo, Vercelli Sacra, 1909)
<br />
La chiesa odierna dipende dalla parrocchia di San Paolo e conserva
al suo interno un prezioso esempio di manierismo seicentesco
rappresentato dalla pala posta dietro al coro raffigurante il martirio
di San Sebastiano sovrastato dalla Vergine a mezza figura, avente ai
lati Sant’Eusebio e San Rocco dipinta da Francesco Bianco, allievo di
seconda generazione del Morazzone (pittore del 600 lombardo attivo molto
attivo tra Piemonte Lombardia e Liguria).</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine ancora oggi,
all’interno della chiesa, è collocata una delle <i>“macchine”</i> della
tradizionale processione cittadina che si svolge ogni anno, raffigurante
<b>Gesù alla colonna</b>. La statua è annoverata trai beni della confraternita
fin dall’inventario del 1773 ed è appartenuta prima alla Confraternita di
San Nicola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;">- Foto tratta dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span> </span></div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-35398473954005567182018-04-04T14:22:00.000-07:002018-06-12T13:54:38.548-07:00CONFRATERNITA DI SAN BERNARDINO<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguhQtIXMZKybwk08cTTl1mGa-Dt8FvEfuiXrl8ubK7kETKw6-1RP546mXFtHEhCaSBZVyP6cPfbDyOAtQhSwReZ_7mMGwJg64vMRUusuAi1BvJywrJOl59Gfpn7FjTYHP4C_Can1PI73o/s1600/san_bernardino_interno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguhQtIXMZKybwk08cTTl1mGa-Dt8FvEfuiXrl8ubK7kETKw6-1RP546mXFtHEhCaSBZVyP6cPfbDyOAtQhSwReZ_7mMGwJg64vMRUusuAi1BvJywrJOl59Gfpn7FjTYHP4C_Can1PI73o/s320/san_bernardino_interno.jpg" width="320" /></a></div>
Si ha traccia di una primitiva confraternita, riferita in origine a S.
Stefano, già nel XIII secolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1460 venne aggregata, trasformata e con la nuova denominazione di <b>Confraternita di S. Bernardino da Siena</b>, con sede in una chiesa che nel 1576, dopo un periodo di uso
profano e militare, fu ricostruita sull’attuale sito.</div>
<div style="text-align: justify;">
La facciata, di
pregevole architettura barocca, risale al 1722 mentre il campanile è
stato costruito nel 1749. Nel 1775 il capomastro crescentinese Serra
spostò l’Altare Maggiore al fine ampliare il coro.<br />
Questo evento diede
all’esecutore molta credibilità e lo portò a conseguire il noto
trasporto del campanile del Santuario della Madonna del Palazzo (1776).<br />
Nel 1794 la chiesa subì una pesante devastazione interna da parte delle
truppe francesi, riducendola ad uso profano. Attività nuovamente
applicata nel 1861. L’interno si presenta a navata unica e pregevolmente
decorato. Sopra l’Altare Maggiore si può ammirare la pala della
Circoncisione, eseguita nel 1667, dal pittore Bartolomeo Garavoglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
La facciata dell'attuale chiesa è particolarmente interessante per la sua
razionalità e il movimento della parte superiore. La porta è opera
dello scultore serravallese Giovanni Martino Sezzano. L’opera consiste
in 3 pannelli intagliati con elementi vegetali e cristologici, due
pannelli superiori con le raffigurazioni di San Bernardino e San
Francesco, co-protettore della confraternita; e due pannelli verticali
molto allungati detti "cascate", anch’essi con elementi vegetali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjvasKBTVoQ4cDFQXoC8J6w0NoMBun2Y3pFTbfBzROzf-AzcphlqDGMxfSaMUmz0c7Xefd9f7AZNQm3PEm9WrJ1vZlPzKggtTSW2BShEzp-ekE2xtRSnrZeQ8-ls91MsuxlPwrkmbsC8c/s1600/verc_IMG_0652.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjvasKBTVoQ4cDFQXoC8J6w0NoMBun2Y3pFTbfBzROzf-AzcphlqDGMxfSaMUmz0c7Xefd9f7AZNQm3PEm9WrJ1vZlPzKggtTSW2BShEzp-ekE2xtRSnrZeQ8-ls91MsuxlPwrkmbsC8c/s400/verc_IMG_0652.JPG" width="400" /></a></div>
L'interno presenta una sola navata e conserva la tipica unità artistica
settecentesca negli altari in marmo, nella cantoria, nel coro e nei
confessionali.<br />
Nella stessa cantoria si conserva un'altra opera scolpita
nel legno dal Sezzano: la Strage degli Innocenti.<br />
Nel primo altare a
destra vi è la raffigurazione dell'Adorazione dei Magi della scuola
settecentesca del Pontoia, mentre decisamente più antico è l'affresco
conservato nel coro nel quale è raffigurato Cristo trafitto dai chiodi.
Per lungo tempo la critica ha considerata questa un'opera autografa del
pittore vercellese Bernardino Lanino; mentre invece studi recenti sono
orientati maggiormente verso l'attribuzione al pittore Moncalvo.<br />
Nella
chiesa di San Bernardino è custodita una delle più note <i>"macchine"</i>
processionali della tradizione vercellese: <b><i>"La coronazione di spine"</i></b>, anch'essa opera del Sezzano. L'eleganza squisitamente
settecentesca è visibile anche nei delicati ambienti della sacrestia e
nel raffinato campanile con le sue arcate aperte a balcone. Infine la
chiesa possiede un'ottima acustica e conserva al suo interno un
magnifico organo ottocentesco ad opera di Angeli Amati prima, rifatto e
ampliato da Pietro Bernasconi poi.<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web. </span></div>
Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-64294811724920052362018-04-03T14:23:00.000-07:002018-06-12T13:38:54.638-07:00CONFRATERNITA DI SANTO SPIRITO<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX8cHm8QSjRtqHuS79N_GjoVg4WQqTEM0jrl__jZx4nRuKtlm45SmEhbYJrRleeq5rljaJ4wDPTES8UGew9N0x8jSLC40PRRiBhdAfLdnTXxAe7n8yAUP6ZAUQx8xlPAEWQFomALr0Y6I/s1600/DSC_5631.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX8cHm8QSjRtqHuS79N_GjoVg4WQqTEM0jrl__jZx4nRuKtlm45SmEhbYJrRleeq5rljaJ4wDPTES8UGew9N0x8jSLC40PRRiBhdAfLdnTXxAe7n8yAUP6ZAUQx8xlPAEWQFomALr0Y6I/s400/DSC_5631.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="literal">La <b>Confraternita di Santo Spirito</b> </span><span class="literal"><span class="literal">sorse
nel 1578 per iniziativa d'un gruppo di confratelli di Sant'Antonio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="literal"><span class="literal">All'inizio di denominò di San Gregorio dal nome della chiesa occupata.
Nel 1591, in seguito all'aggregazione all'ospedale di Santo Spirito in
Roma, la Confraternita mutò il nome in Santo Spirito.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="literal"><span class="literal">A pochi passi dal centro storico e dalle importanti chiese di San
Salvatore e San Vittore, si trova la Chiesa di Santo Spirito
caratterizzata dall'elegante facciata. All'interno l'impianto è
piuttosto semplice: aula unica con quattro cappelle che si aprono ai
lati. Numerosi però sono gli artisti che hanno partecipato alla decorazione di
questa chiesa, uno fra tutti Pier Francesco Guala, pittore casalese
molto attivo in Piemonte e Liguria, che arriverà a Vercelli nel quinto
decennio del 700.</span></span><br />
<span class="literal"><span class="literal">Negli altari laterali sue opere sono: <i>“San Gregorio mentre
invoca la cessazione della pestilenza”</i>, <i>“San Gregorio detta a San Pietro
Levita”</i>, <i>“Il transito di San Giuseppe”</i>, e infine <i>“La Messa di San
Gregorio”</i>. Queste sono tutte riconducibili alla maturità del pittore e dimostrano una
salda composizione, attenuata dal morbido modellato delle carni e dei
colori; nell’opera del Guala giungono sempre ad un alto livello d’arte i
volti dei vecchi santi e quelli di angeli e putti caratterizzati da un
eterna freschezza.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDDDrJZGW-jPm5YoXkGK2AbYyWIxJlqrjvJdqCYgYmfSEJ3FUcNGlGxfK9ahV-Q29KvCCk9180-oRzx9RlK5t5-54gSaVoqv2QhsdMn71ZtwvcvQ5Xrw2gm46_biKcodgstGZQlxGo-pQ/s1600/5661298556_fb8d747a16.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDDDrJZGW-jPm5YoXkGK2AbYyWIxJlqrjvJdqCYgYmfSEJ3FUcNGlGxfK9ahV-Q29KvCCk9180-oRzx9RlK5t5-54gSaVoqv2QhsdMn71ZtwvcvQ5Xrw2gm46_biKcodgstGZQlxGo-pQ/s400/5661298556_fb8d747a16.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="literal"><span class="literal">L’altare maggiore è decorato con una <i>“Pentecoste”</i> di
Raffaele Giovenone, opera precedente del 1596, e che dimostra forti echi
gaudenziani seppur in maniera più rigida.
<br />La chiesa conserva ancora la <i>“macchina”</i> di </span></span><b><i><span class="literal"><span class="literal"><span class="literal"><span class="literal">“</span></span>Cristo fra i carnefici</span></span></i></b><span class="literal"><span class="literal"><b><i><span class="literal"><span class="literal">”</span></span></i></b>
appartenente alla confraternita e ritenuta per molto tempo la più antica,
visto il suo carattere lievemente grezzo. In realtà recenti ricerche
hanno dimostrato che è successiva almeno di 50 anni rispetto alle altre
macchine cittadine ma è anche tra le poche di cui si conosce l’autore;
ossia lo scultore Pietro Antonio Serpentiere.
<br />Infine meritano un accenno anche gli ambienti della sacrestia,
sempre di manifattura settecentesca, affrescati dal Guala con angeli che
adorano lo Spirito Santo e che rappresentano uno dei più graziosi e
riusciti affreschi della sua maturità (1744) per prospettiva colore e
perfezione dei movimenti. La porta che conduceva dalla sacrestia doveva
essere squisitamente barocca, fu purtroppo venduta nel secondo quarto del XX
secolo al Comune insieme alle canne dell’organo per risanare i debiti e
far fronte alle spese della Confraternita. </span></span></div>
<br />
<span class="literal"><span class="literal"><span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span></span></span><br />
<span class="literal"><span class="literal"><span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web. </span> </span></span>Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-46490026663518234352018-04-02T14:24:00.000-07:002018-06-12T08:52:27.961-07:00CONFRATERNITA DI SANT'ANNA<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ0HkodJBgNgUwPawALqBQApS3wv8sWMPHPqvm2fHp2-szh1JTVYVS_3VklfLOsglG82j2jrHvG0KemkiwTn9trFPWaHpG-AR3-tnWWveRbTDjpjVBBFmtmGXVKgRNqJs_vpFxQY_h-KQ/s1600/confraternita-sant-anna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="640" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ0HkodJBgNgUwPawALqBQApS3wv8sWMPHPqvm2fHp2-szh1JTVYVS_3VklfLOsglG82j2jrHvG0KemkiwTn9trFPWaHpG-AR3-tnWWveRbTDjpjVBBFmtmGXVKgRNqJs_vpFxQY_h-KQ/s400/confraternita-sant-anna.jpg" width="400" /></a></div>
La Confraternita di Sant'Anna ha sede nella omonima Chiesa in Vercelli.<br />
Il
complesso architettonico risale al XV secolo con successivi interventi
mentre la facciata è del Settecento e presenta formule di decorazione
non lontane da moduli juvarriani.<br />
All’interno è conservato il bellissimo
altare maggiore scolpito da Martino Sezzano nel quarto decennio del
XVIII secolo.<br />
Quest'opera, complessa e di grande impatto, si presenta con
quattro colonne tortili a sorreggere il frontone mistilineo con putti
alati, decorata infine con la grande pala che raffigura Sant’Anna la
Vergine e San Gioacchino. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per Sant’Anna lavorarono numerosi artisti tra cui Gaudenzio e
Eusebio Ferrari i quali lasciarono rispettivamente un polittico (oggi
alla Galleria Sabauda di Torino), e una serie di lunette ad affresco
(oggi staccate e conservate al Museo Borgogna) rappresentanti la Madonna
con il Bambino e San Francesco che riceve le stimmate per i quali
abbiamo anche la registrazione del pagamento di 225 ducati nel 1512.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy3_G9em81R235iNjhCZ4SS6AvlYuimCO5GFPugJ8mNZwthWF8ImUk6JlCoLiwxE0MLafPxSgf1dKc3PvcFAcd_8saKDU6FznEAF2Xx4ki8kfUF0R3hr5TLe5VDVx9O9L_OnMo294pgqk/s1600/verc_IMG_0660.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy3_G9em81R235iNjhCZ4SS6AvlYuimCO5GFPugJ8mNZwthWF8ImUk6JlCoLiwxE0MLafPxSgf1dKc3PvcFAcd_8saKDU6FznEAF2Xx4ki8kfUF0R3hr5TLe5VDVx9O9L_OnMo294pgqk/s400/verc_IMG_0660.JPG" width="400" /></a></div>
Sempre al Museo Borgogna è conservata un’altra opera proveniente da
Sant’Anna di mano però di Bernardino Lanino: lo stendardo della
confraternita dipinta su tela nel 1565 e raffigurante la Vergine con il
Bambino e Sant’Anna, accompagnate dall’arcangelo Raffaele, San Pietro
Martire e da alcuni confratelli inginocchiati e incappucciati. La
continua presenza della figura di San Pietro martire, il santo
domenicano ferito a morte con una sassata in testa, è giustificata dal
fatto che la Confraternita si troverà sotto l’istituzione dei Domenicani
insediati nell’attuale chiesa di San Paolo fino alle soppressioni
napoleoniche.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Fin dal 1735 le fonti attestano che era presente una <i>"macchina"</i> di
confraternita oggetto di profonda devozione e venerazione, raffigurante
l' <b><i>"Ecce Homo"</i></b> e che ancora oggi sfila per le strade cittadine in occasione
della processione delle macchine.</div>
<br />
<span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web. </span>Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-84231212824501334972018-04-01T14:24:00.000-07:002018-06-12T13:36:30.053-07:00CONFRATERNITA DI SANT'ANTONIO ABATE<div style="text-align: justify;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIYHcyOT4Gu_OcBMln6xOeghYmnw0zlYlAoTZQCmADmQKyBHSjyB3Jk1RXmp-aUddH37zRt-kPTPblqaTP16164pqjXzMjvsh1rxE_rjhprYUauPmzRfk1IgN-g3yPmRdZxkOWuojUUhw/s1600/SantAntonio2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="433" data-original-width="720" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIYHcyOT4Gu_OcBMln6xOeghYmnw0zlYlAoTZQCmADmQKyBHSjyB3Jk1RXmp-aUddH37zRt-kPTPblqaTP16164pqjXzMjvsh1rxE_rjhprYUauPmzRfk1IgN-g3yPmRdZxkOWuojUUhw/s400/SantAntonio2.jpg" width="400" /></a></div>
Il 29 settembre 1490 alcuni confratelli staccatisi dalla Confraternita
di Sant’Anna diedero vita ad una nuova compagnia che prese il nome dal
luogo nel quale si riunivano: Oratorio degli Angeli Michele e Raffaele.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La compagnia poi cambiò tale titolo in <b>Confraternita di Sant’Antonio Abate</b>
quando nel 1548 ricevettero in gestione l’antica chiesa del Santo,
ricostruita in parte a partire dal XIV secolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora oggi si presenta
come un piccolo edificio ad aula unica con un portichetto antistante.</div>
<div style="text-align: justify;">
All’interno nel primo altare di destra si conservava una Madonna con
Bambino di Giuseppe Giovenone il Giovane (ora al Museo Leone). Invece a
sinistra, sempre nel primo altare, si conserva un affresco attribuito a
Bernardino Lanino e collaboratori raffigurante il Cristo circondato dai
dolenti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioK9hhrHQFNeGZaIaFmh_WvwnyxNRDpMtpeRlpoafbJ59dyIUtHZNrDzVKLM3Rd1JINCd-GQ8yPtnmsuBAx5dyj4pBWapnlK6NA4BgyWIK5NPkWbdao5tvIkHIyr3H9NAoFQvWekdN11U/s1600/Soroptimist_alla_Confraternita.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="515" data-original-width="688" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioK9hhrHQFNeGZaIaFmh_WvwnyxNRDpMtpeRlpoafbJ59dyIUtHZNrDzVKLM3Rd1JINCd-GQ8yPtnmsuBAx5dyj4pBWapnlK6NA4BgyWIK5NPkWbdao5tvIkHIyr3H9NAoFQvWekdN11U/s400/Soroptimist_alla_Confraternita.jpg" width="400" /></a></div>
La confraternita ebbe un’importanza abbastanza grande e il suo
archivio a partire dal XVI secolo contava ben 13 cartelle e 20 pacchi
di documenti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Recenti interventi di restauro nel portichetto antistante hanno portato alla luce stralci dell’antica decorazione.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella chiesa di Sant’Antonio Abate si conserva la <i>"macchina"</i> lignea di <b><i>"Gesù
che porta la croce"</i></b>, di autore ignoto, molto probabilmente anteriore al
1759 in quanto in quell’anno la confraternita, insieme a quella di Santa
Caterina, prese parte alla congregazione delle confraternite cittadine
già dotate di macchina propria.</div>
<div style="text-align: justify;">
La croce e la vernice non sono quelle
originali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dai registri della confraternita desumiamo che era previsto
un compenso di 1,60 lire per coloro che portavano la <i>"macchina"</i>.</div>
<br />
<span style="font-size: x-small;">- Testo tratto dal sito <a href="http://www.cittaecattedrali.it/"><i>“</i>Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta<i>”</i></a>.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Foto tratte dal web. </span> Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2782005062315248278.post-41058845731264061412017-12-05T10:49:00.000-08:002018-06-10T11:43:48.182-07:00VIDEO<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<span style="color: #990000;"><b>- VENERDI' SANTO -</b></span></div>
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<b>Processione delle <i>"Macchine"</i></b></div>
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<br />
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/5oN7m17JGf4" width="560"></iframe><br />
<br /></div>
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<br /></div>
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Franco Stanzionehttp://www.blogger.com/profile/15580134048490652219noreply@blogger.com