CONFRATERNITA DI SANT'ANNA

La Confraternita di Sant'Anna  ha sede nella omonima Chiesa in Vercelli.
Il complesso architettonico risale al XV secolo con successivi interventi mentre la facciata è del Settecento e presenta formule di decorazione non lontane da moduli juvarriani.
All’interno è conservato il bellissimo altare maggiore scolpito da Martino Sezzano nel quarto decennio del XVIII secolo.
Quest'opera, complessa e di grande impatto, si presenta con quattro colonne tortili a sorreggere il frontone mistilineo con putti alati, decorata infine con la grande pala che raffigura Sant’Anna la Vergine e San Gioacchino.
Per Sant’Anna lavorarono numerosi artisti tra cui Gaudenzio e Eusebio Ferrari i quali lasciarono rispettivamente un polittico (oggi alla Galleria Sabauda di Torino), e una serie di lunette ad affresco (oggi staccate e conservate al Museo Borgogna) rappresentanti la Madonna con il Bambino e San Francesco che riceve le stimmate per i quali abbiamo anche la registrazione del pagamento di 225 ducati nel 1512.

Sempre al Museo Borgogna è conservata un’altra opera proveniente da Sant’Anna di mano però di Bernardino Lanino: lo stendardo della confraternita dipinta su tela nel 1565 e raffigurante la Vergine con il Bambino e Sant’Anna, accompagnate dall’arcangelo Raffaele, San Pietro Martire e da alcuni confratelli inginocchiati e incappucciati. La continua presenza della figura di San Pietro martire, il santo domenicano ferito a morte con una sassata in testa, è giustificata dal fatto che la Confraternita si troverà sotto l’istituzione dei Domenicani insediati nell’attuale chiesa di San Paolo fino alle soppressioni napoleoniche.
Fin dal 1735 le fonti attestano che era presente una "macchina" di confraternita oggetto di profonda devozione e venerazione, raffigurante l' "Ecce Homo" e che ancora oggi sfila per le strade cittadine in occasione della processione delle macchine.

- Testo tratto dal sito Città e Cattedrali Piemonte Valle d'Aosta.
- Foto tratte  dal web.